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Il gelso
C’è tanto da scrivere sulla storia del gelso, tanta parte da protagonista ha fatto nell’economia e nella scenografia del paesaggio in quanto coltura tipica del panorama veneto: è parte essenziale della storica “piantata veneta”.

La piantata veneta è una pratica agronomica di coltura promiscua della vite allevata su sostegno vivo in consociazione con una coltura erbacea. La “piantata veneta” è uno dei paesaggi agrari veneti più importanti ed evocativi ammirato e riportato nei resoconti dei viaggiatori del gran tour.
Tra le fonti documentali più di pregio che testimoniano questa diffusa tecnica agronomica c’è un affresco meraviglioso nella foresteria della Villa Valmarana ai Nani di Vicenza del Giambattista Tiepolo “il grande” che sullo sfondo di una scena agreste rappresenta un filare di gelsi.
Il gelso poi nello «STATO DA TERRA» della Serenissima Repubblica assurge un ruolo
economico sostanziale in quanto fonte nutrizionale della bachicoltura (baco da seta) produzione chiave dell’economia della Repubblica.
Le campagne assistettero alla diffusione del morar (gelso) in veronese.
Dagli anni 60-70 del 900 però, esaurito l’interesse nella bachicoltura, purtroppo tantissimi dei gelsi presenti sul territorio della Valpolicella Storica sono stati espiantati e sostituiti dai pali di cemento a sostegno del vigneto per economia della gestione del vigneto.
Tenuta Santa Maria Valverde, nel progetto di valorizzazione storico e di tutela ambientale si sta impegnando della nuova ripiantumazione e ripristino del paesaggio rurale tradizionale e nel 2022 continuerà il proprio contributo anche con nuovi gelsi antichi per ripristinare la “piantata veneta”, nel rispetto della storia della nostra casa che aveva un importante attività di bachicoltura nell’opificio che ancora noi utilizziamo come “fruttaio di appassimento“ delle uve di Amarone.